Terapia “scaccia dolore”:
in caso di forti dolori non demonizziamo la farmacologia analgesica ed antinfiammatoria, che ci consente di avere quel sollievo necessario per continuare a mobilizzare le articolazioni.
I farmaci aiutano, ma devono essere considerati come un tampone provvisorio e non una cura.
Ricordate la copertura gastrica!
Un’infiltrazione di cortisone risolve a brevissimo il dolore perché antinfiammatorio, ma ha forti controindicazioni (nel tempo può causare sfilacciamento dei tendini).
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Acqua termale:
la riabilitazione in acqua, specialmente se termale, è in assoluto la terapia più efficace. L’acqua termale
è più pesante e quindi consente un maggiore galleggiamento. Il suo calore aiuta il rilassamento muscolare.
Grazie al personale qualificato e specializzato nella mobilizzazione delle articolazioni con esercizi sia passivi che attivi, è evidente un miglioramento già dopo 2 sedute.
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Mobilizzazione “a denti stretti”:
la collaborazione del paziente è fondamentale, sia durante la seduta con il fisioterapista, sia a casa. La
mobilizzazione dell’articolazione compromessa è necessaria anche in presenza di forti dolori. Tenerla bloccata significa infatti peggiorare la situazione.
Quindi stringete i denti ed esercitatevi anche a casa
seguendo i consigli del fisioterapista (no al fai da te!).
Alcuni consigli:
In fase acuta evitate le fonti di calore dirette sulla parte dolente.
Il ghiaccio dona subito sollievo e seda il dolore, ma in un secondo momento crea un effetto rimbalzo.
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