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L’avvento degli Smartphone, la connettività disponibile ovunque e a qualunque ora e il diffondersi dei Social Network ha portato molti di noi a sentire il bisogno di sentirsi sempre connessi, attivi ed informati, non solo per studio e lavoro, ma anche come momento di svago, di piacere personale.
Ciò significa che passiamo ore e ore del giorno (e della notte) a sovra-stimolare i nostri pollici. Un vero e proprio cambio di abitudini per il nostro corpo: fino a pochi anni fa infatti era l’indice il protagonista delle nostre mani (talvolta anche il medio, sicuramente non per cause nobili…): la nuova generazione è pollice-dipendente.
Questo continuo movimento dei nostri pollici sui dispositivi di ultima generazione per messaggiare, chattare, postare e cercare, stressa la parte interessata e crea un trauma continuo, dovuto anche alla durezza della superficie sulla quale digitiamo.
I classici campanelli d’allarme che ci lancia la nostra parte stressata
ovvero fastidio e dolore, vengono solitamente ignorati, cedendo il passo nel tempo a vere e proprie patologie, quali ad esempio:
Artrosi del pollice, o rizoartrosi
Tendinopatia degli arti superiori: il continuo stress da digito-follia crea infiammazione anche dei tendini coinvolti, sviluppando vere e proprie tendinopatie che da uno stato acuto, se trascurate, possono cronicizzare e coinvolgere l’intero arto superiore.
Patologie della spalla e del tratto cervicale della colonna: carico e tensione di queste zone, debilitate da una postura tutt’altro che corretta, che si traduce in collo curvo e spalle “chiuse” per utilizzare il dispositivo che teniamo in mano, che si traduce in mal di testa, cefalee, infiammazione, artrosi cervicale e discopatie.
Problemi alla vista: fissare per tempi prolungati lo schermo posto alla stessa breve distanza stressa gli occhi.
Quindi, che fare?
Le parole-chiave sono sempre le stesse:
1.
Moderazione. Sono uso errato e abuso che, alla lunga, provocano dolori, infiammazioni e patologie correlate.
2.
Prevenzione. Prendiamoci delle pause! Appoggiamo gli Smartphone, distendiamo collo e schiena, sgranchiamo i muscoli, pratichiamo un po’ di sano sport e… tuffiamoci nel mondo-salute delle terme di Abano e Montegrotto!
La fangoterapia a scopo preventivo allontana la comparsa dell’artrosi, stimola la produzione di cartilagine articolare, decontrae la muscolatura e, grazie ai principi attivi assorbiti durante le sedute, sfiamma e allontana il dolore.
Cure tanto efficaci quanto naturali
contro i problemi che ci “addolorano”
Se invece abbiamo ignorato i campanelli d’allarme e tendinopatie, cervicalgie, artrosi sono già nostre compagne di vita, affidiamoci a mani esperte per lavorare sul problema che ci “addolora”. L’acqua termale e l’idrokinesiterapia sono validi metodi anti-dolore e riabilitativi sia in fase acuta che in fase cronica.
Evitare i farmaci e le terapie invasive alle Terme di Abano e Montegrotto si può. Ci vengono in aiuto elementi naturali quali l’acqua e l’Argilla Termale, coadiuvate da tecniche e terapie fisiche.
Sedute di rieducazione posturale, massaggi e fisioterapia aiutano a ripristinare l’ottimale stato tissutale, muscolare e osteo-articolare; soprattutto, ci riconnettono con il nostro corpo. Perché proprio qua sta il paradosso: viviamo in un’epoca in cui rimaniamo connessi H24 con il mondo …tranne che con noi stessi.
Alle Terme di Abano e Montegrotto, in ammollo nelle piscine termali a 34°C, scopriremo quanto è piacevole e rilassante distendere i nervi e sentirsi un po’ “fuori dal mondo”. Ma non preoccupatevi… in caso di crisi da astinenza, c’è sempre il Wi-Fi gratuito negli Hotel!
Abano.IT ringrazia per le informazioni e gli approfondimenti:
Dr. Ibrahim Mahmoud, libanese, pratica agopuntura da 25 anni. Opera presso il centro di terapia antalgica dell’ospedale di Padova come agopuntore. Lavora come consulente di terapia antalgica e agopuntore presso vari hotel termali di Abano Terme ed è Direttore Sanitario dell’Hotel Savoia Thermae & Spa